Metodi di misura
La Norma prescrive di valutare i campi elettromagnetici
entro uno spettro amplissimo di frequenze , da 0 Hz (campi
statici) fino a 300 Mhz (UHF) , quindi risulta evidente che
in prima battuta sia necessario identificare un range di
frequenze più limitato che caratterizza l'apparecchiatura
che si vuole misurare .
Identificato approssimativamente questo range si deve
stabilire quali sono gli effetti previsti e i rispettivi
valori di VLE e LA .
Le guide europee forniscono adeguate informazioni per le
procedure da attuare .
Si riportano alcuni diagrammi che permettono di avere una
idea di massima delle procedure .
L'esecuzione pratica delle misure deve rispettare quanto
descritto dalle Norme CEI 211-6 e 211-7 del 2001 .
La figura precedente
sintetizza le azioni da intraprendere al superamento dei
LA o dei VLE .
Le misure sono realizzate utilizzando la sonda specifica
per il tipo di campo da misurare in base alle frequenze di
emissione .
In bassa e media frequenza (fino a 400 Khz) si utilizza
una sonda unica che misura contemporaneamente i due campi
.
Per le frequenze più elevate , solitamente si misura il
campo elettrico perchè il campo magnetico si riduce
velocemente con la distanza dalla sorgente .
La guida europea fornisce formule per calcolare con buona
approssimazione il campo magnetico dalla misura del campo
elettrico .
Il testo seguente riguarda le misure nel campo 0-10 MHz ,
il più comune nelle attività produttive .
Ottenuta la misura corretta occorre procedere per valutare
innanzitutto se si superano i LA attesi :
Se i valori LA
inferiore o superiore sono superati , occorre ripetere
la valutazione rispetto al VLE inferiore o superiore ,
come dallo schema sottostante :
I metodi sopra
sintetizzati per frequenze fino a 6 GHz , interessano le
attività produttive .
Frequenze maggiori interressano le stazioni radio
trasmittenti .
Si nota che le misure sono alquanto articolate in base al
range di frequenze da misurare e richiedono costosi
strumenti a "larga banda" poichè spaziano in un ampio
spettro di frequenze .
A titolo di esempio si propone l'immagine di una
valutazione relativa a una macchina elettrica di uso molto
comune nell'industria e che presenta campi magnetici
rilevanti : si tratta di una saldatrice a resistenza ,
meglio nota come "puntatrice" .
Altre macchine che danno problemi simili anche se in
misura più limitata sono le saldatrici ad arco , dove il
campo elettromagnetico è emesso dal cavo che alimenta
l'elettrodo .
Si nota come la
normale puntatrice da banco presenti il superamento
dei VLE in un'area molto prossima agli elettrodi , ma
in una superficie piuttosto vasta i LA inferiori sono
superati , quindi occorre valutare se gli operatori
avvertono stimoli sensoriali e segnalare la zona come
pericolosa per le persone con apparecchi medici
installati nel corpo o lavoratrici in gravidanza .
Naturalmente i casi che si possono presentare sono
molto vari , quindi una corretta campagna di misure
deve sempre partire da un preciso elenco di apparecchi
"a rischio di emissioni elettromagnetiche " e quindi
procedere con le misure eseguite secondo le guide
europee e le approriate Norme CEI elaborandole secondo
i diagrammi di flusso riportati nelle figure
precedenti .
La Direttiva Europea raccomanda che queste procedure
siano effettuate da tecnici competenti nella materia
dei campi elettromagnetici .
La raccomandazione è ovvia ma non scontata , pertanto
il Datore di Lavoro , unico responsabile di questa
scelta deve accertarsi con attenzione nel conferire
l'incarico che il tecnico sia competente e provvisto
di strumentazioneprofessionale (si consiglia di
richiedere i certificati di taratura degli apparecchi
rilasciati da Organismo Notificato)